passeggiate romane (28-5-20)

L’ho scritto così, di getto, mentre camminavo nella notte e l’ho postato su Facebook. Ora lo ripropongo e scendo in verticale:

“Ricorderò il periodo del lockdown e lo farò con grande soddisfazione. Perché al netto dei disagi, degli affetti distanti, delle costrizioni e paure, ho avuto modo di rigenerarmi e riscoprire l’essenziale. Sfruttare l’opportunità del tempo disponibile, ricominciare a scrivere, ritrovare amici perduti, iniziare un nuovo progetto. E anche il piacere delle cose semplici, come passeggiare nel quartiere deserto di notte, a sentire voci di case e profumi di fiori.

E la consapevole felicità di aver sfruttato questa opportunità”. 

Questo volevo dire. Che il lockdown è stato lungo e popolato di fantasmi e demoni e momenti di sconforto, paure e fatica. Ma è stata anche una grande opportunità. Se avrete la pazienza (e spero il piacere) di leggere i diari della quarantena che ho tenuto giorno dopo giorno, vedrete che ho avuto questa consapevolezza dall’inizio. E ora che la quarantena è terminata, è tempo di tirare una riga e fare due conti. 

Le opportunità le ho sfruttate. Questo sito ne è una dimostrazione pratica. I diari della quarantena sono un gran bel risultato se non altro perché sono stati scritti senza censure e freni inibitori. Sono veri. Il fumetto 1-15 è uno dei progetti più importanti della mia vita, ci tengo veramente e sono felice di aver dato vita a questa avventura che spero, come il viaggiatore che mi rappresenta, mi porterà lontano. 

Ma il risultato più grande, forse, è quello di aver ritrovato l’aderenza con me stesso. Proprio nel momento del contatto con le paure e i demoni, ho rimesso la chiesa al centro del villaggio. E la chiesa sono io. 

Tutta questa consapevolezza è venuta fuori stanotte, in una lunga e solitaria passeggiata notturna, nell’aria tiepida e profumata di gelsomini. Io a contatto con me stesso come non era da anni. E guardate la foto: ho imparato a sorridere con gli occhi.

Lascia un commento